Si chiude dopo un anno l’avventura di Francesco Pio all’Istituto Ortopedico Rizzoli: un bimbo speciale e fortunato, perché accompagnato da due genitori veramente speciali. Si chiude nel modo più bello e significativo: con Francesco Pio seduto sulla sedia accanto ai suoi genitori, sorridenti dopo aver visto l’ultima radiografia. L’intervento delicatissimo cui si è sottoposto 12 mesi fa è ormai stabilizzato. La sua scoliosi, una forma neuromuscolare rarissima ed aggressiva aveva piegato “U” la colonna vertebrale in una curva di oltre 160 gradi che portava il suo bacino accanto alle spalle.

Ci siamo conosciuti in ambulatorio a Roma, arrivavano da Napoli. Francesco Pio in braccio al papà. E la sedia a rotelle? Non la portiamo, ormai può stare solo in braccio a noi o sdraiato, nessuna carrozzina lo riesce a contenerlo da più di un anno: una condizione difficilissima da vivere sia per Francesco Pio, dallo sguardo vivace e curioso, sia dalla sua famiglia non più in grado di offrirgli una condizione accettabile di vita, dovendo stare praticamente solo sdraiato o in collo ai genitori.

Non c’è solo una complessità chirurgica per correggere una deformità tanto grave rigida, il problema è anche anestesiologico per superare un intervento tanto pesante, assistenziale infermieristico e riabilitativo. La risposta dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, compatta nel mantenere sempre il paziente al centro è riuscita a proporre a Francesco Pio una via d’uscita con un intervento estremamente complesso ed unico nel suo genere: la rimozione di un cuneo di vertebra per riallineare la colonna vertebrale: concettualmente banale, ma tecnicamente difficilissimo in un paziente tanto fragile. Trovare soluzioni in pazienti altrimenti non operabili è lo scopo di un Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico degno di questo ruolo, che il Rizzoli ha acquisito dal 1983. Ricerca innovazione e cura fuse tra le stesse mura. Le ricerche anatomiche eseguite in anatomia con la collaborazione della Prof. Manzoli, e la bioingegneria del Prof Viceconti, hanno permesso, assieme al personale dell’ospedale di dare il meglio con soluzioni “a misura di paziente”: ausiliari, infermieri e medici della Clinica 1 hanno accolto e assistito Francesco Pio e la sua mamma in reparto; il personale della sala operatoria, gli anestesisti con il contributo essenziale della terapia intensiva, dove Francesco Pio ha passato le prime giornate dopo il grossissimo intervento. Un anno impegnativo di cure riabilitative e controlli periodici fino ad oggi, con Francesco Pio finalmente seduto sorridente con i suoi genitori; finita la visita si allontana seduto comodamente sulla sua sedia a rotelle: I controlli programmati finiscono qui. Caro Francesco Pio: un grande in bocca al lupo a nome di tutto il personale della Clinica 1, se passi da Bologna torna sempre a trovarci!

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