Oggi è un giorno di festa: è tornata Giulia, 18 anni appena compiuti. Operata due anni fa per una grave scoliosi. È felice con la sua”nuova colonna”. Ha appena preso la patente, fa una vita totalmente normale come le sue coetanee non si risparmia di nulla: racchettoni in spiaggia, partite a padel (ma perché non il tennis che è tanto più bello … si invecchia), ma soprattutto si flette e si stende senza avvertire la presenza delle 24 viti in titanio e delle due barre che tengono la colonna dritta, perché il corpo umano, macchina meravigliosa, compensa perfettamente il blocco parziale della colonna con le altre articolazioni. Giulia deve ringraziare i suoi genitori perché era ancora minorenne quando l’abbiamo operata: una decisione sicuramente non semplice considerando la delicatezza dell’intervento che nonostante tutti i progressi rimane tra i più complessi dell’ortopedia. La tecnica utilizzata, HIPOAD, è nata proprio al Rizzoli: abbiamo ricevuto il premio American Academy of Orthopaedic Surgeons 2 anni fa ed è il risultato di ricerca e tradizione del nostro istituto, classificato in questo ambito 5’ al mondo dagli stessi americani (Newsweek New York 2023). Presto on line anche la sua storia. Ciao Giulia! Torna a trovarci quando vuoi!!
Le parole di Giulia:
Una storia da raccontare! Una bella storia! Una bella storia di buona sanità!
È una storia vissuta realmente, intensamente… una storia concreta… vera! Parla di sofferenza, dolore, rinunce, sacrifici, stanchezza… ma anche colma di soddisfazioni, sorrisi, pazienza, comprensione, umanità, calore, belle persone, coraggio e tanta gentilezza!
Un tempo non avrei mai pubblicato una foto dove si vedesse la mia schiena.
Fin da bambina ho dovuto portare dei busti ortopedici giorno e notte, la cosa mi rendeva estremamente insicura, non volevo che nessuno lo sapesse, non volevo che nessuno mi toccasse.
Mi sono in realtà, sempre vergognata di questo mio difetto.
Dopo l’intervento , è stata la cicatrice a diventare motivo di imbarazzo e cercavo quindi di mascherarla in qualsiasi modo.
Sono passati ormai 2 anni da quando mi sono sottoposta all’intervento.. quell’intervento che mi ha fatto ritornare a vivere.
Adesso parlo con serenità del mio problema, rispondo senza alcun problema alle domande, mostro io stessa la mia cicatrice: è parte di me, della mia storia nel bene e nel male.
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