Il tunnel carpale in realtà l’abbiamo tutti: si tratta di una regione anatomica che sembra una “galleria” a livello del polso, il cui pavimento è formato dalle ossa, mentre la volta è un robusto legamento, che si chiama trasverso del carpo dentro il quale scorrono i tendini flessori (che muovono le dita della mano) ed il nervo mediano. Se con il tempo questo la “galleria” si restringe, le strutture che passano sotto rimangono come “strizzate”, e si determina la “sindrome del tunnel carpale”.

La struttura più delicata che ne fa le spese è il nervo mediano, che raccoglie la sensibilità delle prime tre dita, e determina i movimenti di chiusura a pinza del  pollice. In una prima fase durante la notte quando aumenta un po’ la ritensione di liquidi, il nervo va in sofferenza leggera e ci si sveglia con le prime tre dita intorpidite. Una sensazione che passa poco dopo colazione. Con l’andare del tempo l’intorpidimento fatica a passare, ci mette molte ore o dura tutto il giorno. Arriva poi anche il dolore e difficoltà a percepire il tatto, fino, nei casi gravi a perdere forza con fatica a chiudere la pinza tra il pollice e le altre dita.

L’infiammazione, richiamando liquidi peggiora i sintomi: quindi l’applicazione di calore locale con il termoforo o la borsa dell’acqua calda riduce il fastidio. E’ utile non esporre le mani a shock termici forti, come l’acqua fredda o troppo calda, coprirsi d’inverno con i guanti o i mezzi guanti. Se il fastidio è saltuario in questo modo si convive bene, magari anche con qualche pratica riabilitativa e l’aiuto di un fisioterapista: la ionoforesi ad esempio è una procedura che favorisce la penetrazione di anti infiammatori attraverso la cute, laser e ultrasuoni riducono l’infiammazione. Si possono fare massaggi con anti infiammatori in schiuma o pomata. Questi rimedi, pur non “allargando il tunnel” riducono l’infiammazione quindi il nervo mediano intrappolato smette di lamentarsi.

L’intervento è ambulatoriale, non serve più il ricovero,  e si esegue addirittura con una anestesia locale una piccola iniezione a livello del polso.  Attraverso una piccola incisione, mini invasiva (2-3 cm sono sufficienti) si seziona il legamento trasverso del carpo liberando il nervo mediano. Sono sufficienti 2 punti di sutura ed un cerotto. Ovviamente si viene dimessi un’ora dopo l’intervento, appena le dita si svegliano, con una medicazione ed il braccio al collo. Per qualche giorno non si può abusare della mano, meglio stare un po’ a riposo. In due settimane si levano i punti, ed il tunnel carpale è risolto. C’è solo da dire che il nervo, che è una struttura delicata, tanto più rimane sofferente perché si attende di fare l’operazione, tanto più si danneggia ed il dolore guarisce lentamente. Quindi: quando il tunnel si fa sentire, meglio farsi vedere subito da un ortopedico!

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