In questa lezione al Policlinico Gemelli di Roma, ospite dell’amico prof. Giulio Maccauro, ho avuto la possibilità di presentare il lavoro di ricerca e clinico dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna: la pelvi (e l’anca) come l’ultimo segmento della colonna vertebrale permette di interpretare i sintomi del paziente con maggiore sicurezza, e promuove una minore invasività degli atti chirurgici che vengono sempre effettuati in un’ottica di visione globale.

Molte pubblicazioni negli Stati Uniti (patria della super specialità) ormai dimostrano che gli interventi all’anca sono resi complessi da una precedente fissazione alla colonna e viceversa.

La nostra risposta, in termini di clinica e ricerca è un approccio globale al paziente super specialistico ma non monolaterale: studiare, mantenersi aggiornati e pubblicare su entrambi gli argomenti è uno sforzo maggiore, che porta ottimi risultati al paziente.

Non piegarsi alla monotematicità vuol dire non cedere al tecnicismo mantenendo visione globale del paziente persona: per un chirurgo non è facile, anche perché questa scelta richiede molto impegno.

Un grazie sentito al Prof. Marco Viceconti, (bioingegnere UniBo), al prof. Francesco Traina e della sua clinica al Rizzoli , alla prof. Lucia Manzoli (Anatomia UniBo), ai miei aiuti e agli specializzandi della Clinica 1 dell’Istituto Rizzoli, e al personale infermieristico, riabilitativo e ausiliario: è grazie al loro impegno che si possono accogliere ogni giorno casi estremamente complessi.

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